I DERIVATI FINANZIARI
L’universo finanziario “moderno” presenta molte opportunità rispetto al passato ma anche molti rischi in più che, se non compresi al meglio dall’investitore, rischiano di diventare un’arma a doppio taglio.
In questo contesto, meritano la nostra attenzione i derivati finanziari e, in particolare, i contratti Swap che hanno registrato, nell’ultimo decennio, una crescita esponenziale.
Focus on: i derivati Swap
Che cos’è un derivato Swap?
Derivato Swap: contratto appartenente alla categoria dei derivati finanziari che consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti. Il più comune, tra questi contratti, è l’IRS (Interest rate Swap). L’IRS, è un contratto attraverso cui le parti- in date stabilite e per un tempo prefissato- si scambiano flussi di cassa calcolati applicando ad uno stesso capitale nozionale due diversi tassi di interesse: il tasso fisso, stabilito alla data di sottoscrizione del contratto e i tasso variabile, quest’ultimo ridefinito ad ogni data di osservazione delle scadenze periodiche. |
Chi sottoscrive un contratto Swap desidera tutelarsi contro una variazione futura dei tassi di interesse trasformando una posta passiva e aleatoria di bilancio in certa.
I derivati Swap sono trattati esclusivamente sui mercati OTC (Over the counter) e costruiti ad “hoc” secondo le esigenze di copertura del Cliente.
Il più comune, tra questi contratti, è l’IRS (Interest rate swap).
Interest rate swap: è un contratto attraverso cui le parti- in date stabilite e per un tempo prefissato- si scambiano flussi di cassa calcolati applicando ad uno stesso capitale nozionale due diversi tassi di interesse: un tasso fisso, stabilito alla data di sottoscrizione del contratto e, un tasso variabile, quest’ultimo ridefinito ad ogni data di osservazione delle scadenze periodiche.
Vediamo, di seguito, un esempio di IRS:
Data di negoziazione: 25/07/2007
Importo di riferimento (nozionale): € 3.000.000,00
Data iniziale: 30/11/2007
Scadenza finale: 31/05/2019
Durata: 12 anni
Frequenza pagamenti: semestrale (31/05 e 30/11)
Tasso parametro Cliente: 1.25% *Euribor1 anno
Tasso parametro Banca (Dealer): 4.25%
Nell’esempio proposto, il contratto Swap prevede il pagamento, su un nozionale di riferimento di € 3.000.000,00, di un tasso variabile per il Cliente (Client) pari a 1.25% *Euribor1 anno e del 4.25% fisso per la controparte Banca (Dealer). Il contratto ha una durata di 12 anni e i flussi sono semestrali (31 maggio e 30 novembre).
In questo caso, il Cliente ha la necessità di trasformare una posta passiva a tasso variabile in tasso fisso.
Elementi caratterizzanti di un contratto Swap:
Il pricing in data di sottoscrizione con evidenziazione delle c.d. commissioni occulte (mispricing) spesso non dichiarate dal Dealer;
- I flussi di cassa per tutta la durata del contratto;
- Il Mark to markets (Mtm) del derivato dalla data di sottoscrizione e fino a scadenza;
Il pricing o fair value del contratto è l’esatta valorizzazione del contratto Swap alla data di sottoscrizione. Da questa informazione spesso emerge che il prodotto è negativo per il Cliente sin da subito in quanto incorpora le c.d. commissioni occulte (mispricing) spesso non dichiarate dalla Banca (Dealer). Le commissioni occulte, per definizione, non sono identificabili negli estratti conto del Cliente ma, in caso di mercato avverso, si subiranno perdite più onerose mentre, in caso di mercato favorevole, i profitti saranno più limitati.
Mispricing: equivalgono alla differenza tra il Fair Value del contratto Swap e quanto effettivamente versato dalla Banca a titolo di Upfront[1]. Per definizione, le commissioni occulte non sono identificabili negli estratti conto del Cliente. In caso di mercato avverso, il Cliente subirà perdite più onerose mentre, in caso di mercato favorevole, i suoi profitti saranno più limitati. |
Il prezzo di un generico Swap, alla data di sottoscrizione, deve soddisfare la seguente relazione:
NET VALUE OF SWAP= 0
o alternativamente
Value of receipts= Value of Payments
che implica, per le parti, un valore nullo o prossimo allo zero.
Se questa relazione non viene rispettata, allora una delle due controparti (quasi sempre il Cliente) si troverà svantaggiata, già inizialmente, rispetto all’altra.
I flussi di cassa rappresentano i flussi scambiati, per differenza, tra le due controparti dalla data di inizio e fino alla scadenza del contratto derivato.
Il Mark to markets (Mtm) è il valore di mercato del contratto Swap immediatamente dopo la sottoscrizione e fino alla scadenza. Anche in caso di chiusura anticipata del derivato, il Dealer procederà con il calcolo del Mtm evidenziando il costo di uscita per il Cliente.
Meritano poi di essere menzionati le previsioni, degli operatori finanziari, sui tassi attesi (Euribor, Libor etc.) che, spesso, inficiano, se conosciuti, la funzione di copertura stessa del contratto.
[1]= l’Upfront è l’esatto ammontare che riceve il Cliente dalla Banca al momento della sottoscrizione del contratto Swap.
Considerazioni finali: i derivati Swap sono contratti particolarmente complessi frutto dell’ingegneria finanziaria moderna che presentano, molte volte, delle criticità ai danni dei sottoscrittori come evidenziato anche dalle recenti sentenze in materia del Tribunale di Milano (n.7398 e n.6175 del 2015). Il consiglio è senz’altro quello, molto semplice, di non firmare nulla se non si ha una conoscenza approfondita della materia e di rivolgersi, piuttosto, a professionisti in grado di analizzare e comprendere il contratto derivato proposto dalla propria Banca. Per tutti coloro che invece detengono già, in portafoglio, degli strumenti derivati importante sarà, soprattutto in caso di forti perdite, provvedere all’analisi ed eventuale richiesta, alla propria banca, di risarcimento dei danni subiti.
Dott. Stefano Izzo
Indipendent financial advisor- Portfolio manager
Associazione nazionale consulenti tecnici Assoctu- Roma
338 88 868 41