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Errate prestazioni odontoiatriche

Il danno provocato da un’errata prestazione odontoiatrica può avere, per il paziente, conseguenze di natura funzionale (ad es. difetto di masticazione) e di natura estetica (es. dentatura visibilmente non allineata, retrazione della gengiva che lascia scoperti gli innesti della protasi nell’osso). Altri casi comuni sono rappresentati dalla rottura delle protesi, dalle infezioni, necrosi e lesioni neurologiche).

Purtroppo nel settore si assiste sempre di più al fiorire di società di servizi odontoiatrici le quali pubblicizzano prezzi competitivi che vanno poi a discapito di una corretta prestazione. Spesso in questi centri non vi è un medico di riferimento, ma se ne alternano molti, che con il tempo purtroppo non più rintracciabili dai pazienti che lamentino una impropria esecuzione delle cure ricevute. Sovente detti centri chiudono e riaprono sotto altre denominazioni.

Il più delle volte, dopo l’esecuzione delle cure, al paziente non viene consegnato il diario clinico, la scheda del consenso informato e la radiografia panoramica dentaria iniziale, con conseguente grave difficoltà per lo stesso di far valere i propri diritti nel caso la prestazione sanitaria abbia avuto esito negativo.

Risulta infatti difficile, a posteriori, dimostrare quali fossero le condizioni del cavo orale prima dele cure e quali impianti siano stati effettivamente eseguiti dal medico in questione, ciò in particolare quando il paziente stesso si sia rivolto nel tempo a più di un odontoiatra.

E’ pertanto utile che il paziente, al termine delle cure, richieda copia della documentazione sopra citata, che dovrà essere conservata per un lungo periodo.

Il paziente, nel caso di malpractice odontoiatrica ha il diritto di vedersi risarcito del danno non patrimoniale (danno biologico e morale) e patrimoniale (costi per eseguire interventi in emenda).