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Infezioni ospedaliere

Purtroppo le infezioni nosocomiali sono piuttosto frequenti in quanto non è possibile garantire l’assoluta asetticità degli ambienti. Tuttavia, gli ospedali sono obbligati ad adottare appropriate misure controllo endemico e di sanificazione degli ambienti.

La stessa Legge Gelli, che disciplina la materia, afferma che “La sicurezza delle cure e’ parte costitutiva del diritto alla salute ed e’ perseguita nell’interesse dell’individuo e della collettività.  La sicurezza delle cure si realizza anche mediante l’insieme di tutte le attività’ finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio connesso all’erogazione di prestazioni sanitarie e l’utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche e organizzative.  Alle attività’ di prevenzione del rischio messe in atto dalle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, è tenuto a concorrere tutto il personale, compresi i liberi professionisti che vi operano in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale”.

Una volta che il paziente dimostri la natura nosocomiale dell’infezione, ovvero che la stessa sia avvenuta durante il ricovero ospedaliero, spetta all’ospedale dare la prova della avvenuta adozione, ai fini della salvaguardia dell’igiene dei locali e delle strumentazioni adottate, di tutte le cautele necessaria ed imposte dalle normative. Qualora l’ospedale non sia in grado di dimostrare di aver adottato le linee guida e di aver rispettato i regolamenti vigenti in materia, dovrà rispondere dei danni subiti dal paziente.

Ancora può accadere che il paziente si infetti nonostante le precauzioni prese dalla struttura sanitaria, in questo caso la responsabilità dei medici, e quindi dell’ospedale, potrà sussistere nel caso non siano state adottate le cure idonee a contenere l’infezione ed evitare la setticemia, come nel caso in cui sia stata trascurata la virulenza dell’infezione, non siano stati somministrati tempestivamente gli antibiotici, o i farmaci idonei, o detti farmaci siano stati somministrati in dosi errate, sia per prevenire l’infezione che per curarla.